Gentiloni confessa: "È Renzi a dirmi cosa fare"

Il sospetto di gran parte del popolo italiano è diventato ufficialmente una certezza: il premier Mario Gentiloni, nel corso di un incontro tenuto nella sezione riminese dei "Giovani amici democratici", ha infatti ammesso senza troppi giri di parole la sua devozione e la sua pedissequa obbedienza alle direttive di Matteo Renzi. "È lui che continua a comandare" ha confessato Gentiloni. "Mi spiace ammetterlo, ma il mio è un governo fantoccio al servizio di Renzi. Io non ho alcun potere decisionale autonomo e le direttive continuano ad essere imposte dall'alto. A me piacerebbe attuare un mio proprio indirizzo governativo, ma sono impossibilitato a farlo. Se solo osassi contraddire Matteo, il partito democratico mi condannerebbe all'ostracismo, e sapete che significherebbe questo? Niente più viaggi sulla Lamborghini di Renzi, né soggiorni nella sua mega residenza ad Ibiza. Una volta consegnate le proprie dimissioni al Capo di Stato, Matteo aveva promesso di ritirarsi dalla politica. Sì come no...non vi è politico più presenzialista nei vari programmi televisivi o nelle riunioni di partito in questo periodo." Il presidente del Consiglio ha poi confessato ai tanti giovani lì presenti: "Mi raccomando...queste parole non devono uscire da qui. Le confidenze espresse oggi non devono essere la potenziale causa di una mia espulsione dal Partito Democratico. Se mi trovassi ora senza stipendio non saprei davvero che fare credetemi. Mi sono lasciato andare, sapendo di poter contare sulla vostra discrezione. Grazie." Gentiloni tuttavia ignorava che la riunione fosse stata trasmessa in diretta streaming da uno dei ragazzi presenti. Le sue parole hanno quindi avuto modo di diffondersi in maniera capillare.


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